Enrica Crivello è una persona che seguo da circa un anno o poco più. Mi piace quello che dice e come lo dice, mi piacciono i suoi video, mi piace il prodotto che cura con Ivan Rachieli.
A proposito, il prodotto è Guido.
Ma Enrica scrive da molto prima che io iniziassi a seguirla, così ogni tanto vado a curiosare tra i suoi scritti del passato.
Questo articolo mi ha colpito e me lo annoto in questo post come note-to-self.
Il lavoro è una cosa seria – disse lanciando dei coriandoli
ma più di tutto questo: vincere le mie resistenze, quelle che mi suggeriscono che il lavoro è una cosa seria, e per essere professionale tocca indossare la cravatta – mica letteralmente, ma proprio come modo di vivere. Perché il lavoro è una cosa seria, mica puoi lasciarti andare.
Poi però le persone comprano un’ora con me su Skype, e durante la chiamata arriva il mio gatto e sventola la coda davanti alla webcam. Oppure comprano un corso e io arrivo con i pennarelli e un cartello da srotolare in sala riunioni, o porto i quadernetti con i timbri fatti da me, o i coupon sconto dentro la carta glitterata.
Come fai a tenere tutte queste cose? La cravatta con i glitter? Non puoi. Allora io ho deciso: scelgo il gatto davanti alla webcam e le mutande di caramelle (come esempio ai corsi, cosa avete capito). Il lavoro è una cosa seria, ma una può anche decidere di farlo divertendosi.